06/09/2015 - 19:31 LUANA: In che anni hai lavorato come articolista prima di diventare assistente sanitaria ed educatrice presso un centro per anziani? SILVIA: Ho lavorato come articolista per un giornale locale del mio paese per tre anni, dal 2008 al 2011. Nel frattempo ho frequentato l'Università e il Corso di Operatore socio-sanitario. Terminata la mia esperienza presso la testata giornalistica, mi sono dedicata esclusivamente al campo sociale/sanitario seppur continuando a redigere articoli nell'ambito del mio attuale impiego come Educatrice professionale. LUANA: Hai detto di aver usato la tecnica dello storytelling nei tuoi articoli. Perché questa scelta e che risultati ti ha dato? SILVIA: L'impiego della tecnica "story telling" mi ha permesso di suscitare delle emozioni e delle risonanze emotive piuttosto forti nei lettori: leggendo una storia ci si può infatti identificare nei valori che essa propone e acquisire punti di vista alternativi. Chi legge si sente coinvolto dal racconto concreto di un'esperienza, meglio ancora se vissuta in prima persona dall'autore, cosicchè sensazioni, ricordi, riflessioni e condiderazioni personali iniziano a farsi strada nella mente e nel cuore delle persone in modo del tutto spontaneo. La narrativa svolge da sempre un ruolo fondamentale per lo sviluppo della coscienza umana. Ritengo che questa tecnica, se ben impiegata, abbia in sè delle enormi potenzialità, una fra tutte il rivelare il volto umano di realtà e situazioni descritte e molto spesso percepite come asettiche ed emotivamente lontane dal lettore LUANA: Hai ricevuto qualche feedback positivo da lettori e/o testate per cui hai lavorato per la tecnica usata? SILVIA: Si, ma per gli articoli nella loro globalità, non specificatamente per lo storytelling LUANA: Che genere di feedback hai ricevuto? SILVIA: È piaciuto lo stile di scrittura degli articoli e in particolare la carica di umanità che trapelava dalle righe LUANA: Che tipo di approccio utilizzavi per lo story-telling? SILVIA: A volte ricorrevo alla descrizione de situazioni immaginarie, cercando di delineare il profilo del personaggio della storia il più possibile, allo scopo di rendere il processo di identificazione più agevole e potente; altre volte ho fatto ricorso a situazioni vissute in prima persona ma ho cercato di farle vivere a personaggi esterni a me, una sorta di alter- ego. LUANA: Se dovessi dar consigli a chi leggerà la tua intervista e che vuole adottare la tecnica, quale consiglio daresti (il più importante)? SILVIA: Prima di tutto di descrivere situazioni reali e che siano in grado di interessare le persone. Nessuno ama leggere narrazioni piatte e prive di sentimento e passione nello scriverle! Poi, di descrivere nel dettaglio il contesto ma soprattutto il protagonista principale di modo che possa divenire familiare al lettore e lo induca a considerarlo un amico, qualcuno dal quale, al termine della lettura, imparare qualcosa. È molto importante aver cura dell'aspetto emotivo.